Poi dal deserto nacquero le sfere
della luce che si affoltarono sul sole.
La sabbia rispondeva
agli occhi tinti di calore.
E l’ammiccare diventò
diamante sulle dune asciutte.
©Irene Navarra, Definire per definirmi, 31 Marzo 2011
E le farfalle furono umane
creature dai pensieri freschi
come il tinnire di una foglia
per il gelo.
Quassù! le richiamava
un alito di bocca cristallina.
(Librarsi nel salto della corda e non
planare, il desiderio della mente pura.
Le mani dilatate in vele, le gambe fili lunghi
sempre più sottili, ma ancora attorcigliati
tra le zolle che allignano furiose.)
Fino allo strappo d’aquilone e al volo.
Oh, se normale! Tanto lieve.
Niente pietrisco, inciampi, spine.
Solo il flottare trasparente
in crepe sciolte.
©Irene Navarra, Definire per definirmi, 21 marzo 2012
"Una bella cosa decisamente elegante e raffinata, mi fa venire in mente che l'esistenza e'sempre un flusso, fenomeno in continua espansione,che provoca il senso dello stupore ed anche di un pochino di mistero...Assomiglia a dei dipinti sui temi delle forme primordiali del linguaggio creativo ...Nacquero in seno alle culture antiche e sono state poi parte integrante del loro processo evolutivo. La visione del mondo allora era ancestrale e profondamente connessa con le tante forze enigmatiche che agiscono nell'Esistenza. L’arte del dipingere - come la parola,ancora vergine, cioè inabusata - era sacra ed evocativa. In quel contesto non ancora mentale, la pittura come la scrittura, fu realtà dei Magi. In quanto sistema di tipo simbolico, capace di descrivere e di attivare le corrispondenze tra loro e il Microcosmo. Il patrimonio dei segni, infatti, esprimeva un preciso intendimento universale, e aveva anche una sicura valenza esoterica, compresa peraltro, e amministrata solo dalle caste primigenie, costituendo un vero tabù la cui violazione era severamente punita. Le più antiche pitture furono pertanto alfabeti iniziatici con i quali l'adepto poteva evocare le Potenze e ordinare il proprio mondo."
Erasmo Serretti
Vedo l'"iniziazione" nel quadro. E’ il "passaggio" della farfalla, l'essere metamorfico che sboccia e finalmente vola sotto lo sguardo degli Avi, degli Dei, degli Antichi disegnati in alto a sinistra: imprecise sagome aperte appena al nostro sguardo di comuni mortali.
Giada Tze
Donna di sabbia siderale
caduta per un caso
tra matasse
di pensieri azzurri.
Da quelle onde nacque il mare.
E la mia storia.
©Irene Navarra, Definire per definirmi, 27 0ottobre 2011
Definire per definirmi
Per definire me
non ho bisogno di narrare
amplessi / coiti / farnetiche
abrasioni
di pelle contro pelle
dentro pelle.
O attese dietro porte chiuse
in sottoveste e bocca rossa.
La sigaretta tra le dita.
Le unghie Passion Red.
Non devo trasformarmi
in donna ossessionata
che fantasieggia su accapigli e sessi
scrivendo improvvide quartine.
(Ciò che non fui non sono.)
Non posso ricordare amici
e discussioni conviviali,
tra vino sparso e inchiostro
riciclato a versi. In abbondanza.
Danza.
Su tavoli e banconi d’osteria.
Non ho promiscuità affannosa.
Perché la poesia si è maturata
nel silenzio del mio stare
sola.
A tu per tu con me
si è circoscritta questa rifrazione.
Mi accompagnavano le quantiche
presenze di chi mi suggeriva
Arcani.
Lunghi discorsi
senza muovere le labbra,
lontana dalla carne
e dal suo ruolo.
Amore eterno
che ritrovo ancora.
Quando si schiude
offrendo il suo respiro bianco.
Nudo.
©Irene Navarra, Definire per definirmi, 26 Ottobre 2011