L'arte orafa di Silvia Valenti:
Daimon ovvero l'anima delle cose.
PREMIO NEW DESIGN 2013 / MIUR
Mostra c/o Convito nazionale "M. Foscarini" - Venezia Cannaregio
Premiazione c/o Ca' Giustinian, Sala delle Colonne, Venezia, 4 ottobre 2013

 
 

Raccogliere un pezzo di legno levigato dal mare; avvertirne la grana speciale, liscia sotto le dita; conservarlo con cautela perché porta in sé i crismi della natura libera. Per guardarlo e riguardarlo, accarezzarlo, sondarlo in ogni piega, carpirne il segreto. E poi intuire, in una folgorazione accecante e decisiva, per quale motivo ti si è depositato ai piedi dopo un viaggio misterioso.
Sarà il tuo Daimon.
Lo ancorerai con piccoli perni d'argento a perle di giorni già vissuti, traendoli dai paesaggi straordinari della memoria, ricchi di profumi intensi. Gli infonderai il respiro della salvia, della lavanda, del timo. Ravvivati dal salso che riempie le narici e ti rende d'oro e turchese. Allora, solo allora, lo appoggerai sulla spalla come un nume amabile che si accende al tuo calore e ti ringrazia svelando l'arcano degli elementi.
Un itinerario spirituale, dunque, questo di Silvia, da distinguere nei bozzetti preparatori del progetto, accolto tra i finalisti del PREMIO NEW DESIGN 2013 promosso dal MIUR, e al secondo posto ex aequo nella rosa dei vincitori. La sequenza degli studi racconta le tappe dell'ispirazione e la scelta dei materiali. Le sfere in vetro soffiato veneziano rotolano lievi e trasparenti come la spuma marina, i grani in agata brillano dei colori della terra, tanto cari alla percezione dell'artista. L'oggetto, forgiato e lavorato a mano con gli strumenti della tradizione, ha così un'anima complessa, mista di astratto e concreto. Un'anima-totem che ci restituisce la dimensione universale della luce attraverso lo stupore. Là ogni mediocre sentire viene cancellato dalla consapevolezza delle infinite Corrisipondenze tra le forme più diverse. La foresta di simboli baudelaireiana insomma, attraversata dall'uomo, nucleo inconsapevole dell'unità profonda per cui profumi, colori e suoni si rispondono in eco lunghe e vaste.
Come doni del Daimon che ci regge accompagnandoci alla conoscenza.



Irene Navarra / Quaderni di critica / Artemisia Eventi Poesia / Silvia Valenti /
1 ottobre 2013






La creazione Daimon si è aggiudicata il secondo premio ex aequo con la seguente motivazione: "Il progetto è il risultato di una ricerca originale nel rispetto della "funzionalità" del gioiello. Il connubio di diversi materiali naturali e artificiali lega tradizione e innovazione, comunicando valori estetici inediti, connessi ai temi della sostenibilità ambientale."








La mostra dei 47 prototipi finalisti (più di 500 i progetti presentati a Roma) è stata inaugurata ieri presso la sede del Liceo M. Foscarini di Venezia. I pezzi sono esposti nella suggestiva cornice della chiesa sconsacrata di S. Caterina. La premiazione avvenuta nella prestigiosa Sala delle Colonne del palazzo della Biennale ha decretato i vincitori e quattro menzioni speciali. I progetti premiati saranno presentati alla Biennale a Febbraio in occasione del Carnevale.