Poesia e tecnica nell'arte di Nicoletta Paccagnella

 
 

Pittura su seta in soggetti che balzano da una natura rivisitata a cromatismi vividi. Ecco, questa è l'arte fantasiosa di Nicoletta Paccagnella, erede della grande tradizione serti: una tecnica impegnativa e non ripensabile. Non c'è correzione che tenga. La pennellata deve essere decisa, colmare con la giusta quantità di tinta lo spazio delimitato dalla gutta, la scelta delle nuance è sempre intuitiva. Solo così si raggiunge un risultato di genuina compiutezza. La mano si muove reggendo delicatamente il fiore o l'animale cui sta per donare la sua forma concreta. La mano è il medium demiurgico. Come una nascita, quindi, l'atto del creare. Il resto lo fa il tessuto, così leggero e diafano, tanto duttile e gradevole al tatto e agli occhi. Una stola di seta adorna di un'orchidea e un colibrì dai colori puri, una volta sulle tue spalle, illumina la giornata più buia. Diventa una compagna di passi e momenti che danza con te al ritmo della vita. Qui sta l'impalpabile armonia dello stile di Nicoletta. Il suo mistero risiede nella speciale immediatezza con cui esprime la passione profonda che la anima, la capacità di rapportarsi a una comunicazione ben più vasta del quotidiano dire. Coglie l'attimo e lo circoscrive in quadri dalle sfumature cangianti per la grana sottile del supporto. Così come fa il poeta di haiku con le parole.



Un frullo d'ali.
Stupore bianco-rosa.
Luce nel cuore.


(in minimondi di Irene Navarra)

Irene Navarra / Quaderni di critica / Artemisia Eventi Arte / Nicoletta Paccagnella /
4 ottobre 2013



Nelle immagini: fotografie di Irene Navarra (Orchidea e colbrì, 2013)