Nel crepuscolo

Quando ti scrolli di dosso l'ovvio, riesci a vedere i pensieri che vanno. Li guardi formarsi, liberarsi dal contenitore astratto dove erano destinati ad apparire tutt'al più verisimili, sostanziare le loro fantasmagoriche sfumature. E ricostruirsi alle tue spalle.
Solamente alle tue spalle.
Perché la percezione diretta potrebbe farli precipitare nella dimensione del fantastico uccidendoli.
Sono oramai passato. Là, dunque, restano.
Come piccole sfere di ghiaccio. Come scintillanti micromondi miracolosi in cui tutto è accaduto cristallizzandosi in un presente riflesso.
Mentre lo intuisci, sei una cometa che fende spazi siderali da dove distingui lei, l'Anima Mundi, accoccolata in te.
Lo sai, questo, se osi voltarti a guardare la tua corte di gelo. E sai bene che in tale visione potresti impazzire.


Impronte digitali folli
inerpicate sulla privazione
dalle creste indocili, taglienti.
Morse ribelli sopra spine gravide.
Di assenzio attinto alla mia
stessa fronte. Fonte.