Lo scintillio del sole
Ferma al centro della conca in cui brilla la mia città, una corona di colline e montagne intorno, il nastro azzurro dell'Isonzo a far da limite tra me e l'orizzonte frastagliato, indosso panni di leggenda e spicco il salto astrale che mi porterà nel ventre verde del San Valentin.
Santuario e Rifugio.
Un'arca di riflessioni e desideri.
Là Carlo Michelstaedter, il mio Carlo, l'amico dell'età più bella, attende che varchi la soglia del sogno. Sussurrerà parole di Persuasione.
Io capirò se scegliere la libertà per la Morte dominando il tempo, o deglutire ancora l'agro sapore della Vita. Nel bruno dell'ultimo tramonto caramellato sulla pelle, trasvolo l'ovvio e penetro sostanze fluide, in bilico tra soluzioni estreme.
Due numi tutelari, che mi sanno perfettamente dimezzata, indicano il cammino.
Così, la grotta si fa specchio di parole antiche.
Mentre il lupo/totem ancestrale veglia sulla mia notte.
(Far di me stessa fiamma?
Adesso mi spaventa.)