La pelle come
Succede, talvolta, di sentire come se le vicende quotidiane ti tatuassero di segni. A tratti fitti e piccoli, in cuspidi folgoranti così intense da entrarti nella pelle e diventare indicatori di destino. La mappa che palesa crolli e riscatti. Le avventure della vita.
Succede. Oh, quanto spesso succede!
La pelle diventa allora rivelazione dell’opera d’arte che sei dall’atto della nascita. E mentre precipiti verso il divenire estremo, porta geometrie in 3D scandite addosso come una gabbia espressionista. Si fa testimonianza, narrando visioni scabre.
Il momento della coscienza di ciò è straordinario.
Ce l’hai finalmente fatta a decrittare con i sensi il codice della tua esistenza relativa. E allora, alzi gli occhi al cielo. Là vedi la luna. E ti accorgi subito del suo status intimo: non è sorella. Non fluisce consenziente ricoprendoti di perle, per darti volto immortale. Sta. All'oscuro degli umani percorsi circolari, magnificamente traslucida.
Una Regina della Notte fuori dal cerchio/prigione in cui siamo rinchiusi. Che lei ci scava attorno, con il suo tondo sorriso trasognato. Indifferente.